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Dermatologia e Tricologia

TRATTAMENTO E PROCEDURA

trattamento e prevenzione di tutte le dermatosi cutanee e comprende quindi affezioni come psoriasi, eczemi, acne, le malattie a predisposizione genetica e molte altre.

I nevi, comunemente detti nei, sono lesioni molto comuni e presenti praticamente in tutte le persone. Spesso sono di colorito marrone-brunastro anche molto scure e possono corrispondere all’accumulo di cellule melanocitarie cioè quelle che danno il naturale colore ed abbronzatura alla pelle: i melanociti. Questi colorano anche l’iride degli occhi e i capelli e sono presenti in molte altre zone anche interne sell’organismo.


I nevi possono dare origine al pericoloso melanoma, uno dei tumori più aggressivi che esista. Attenzione  però sulla pelle ci sono molte altre lesioni che possono essere confuse con i nevi ma sono di altra natura



Spesso le unghie sono colpite da patologie infettive causate da funghi e batteri e producono fra l’altro alterazioni del loro colore. Non sempre però sono malattie infettive ad alterarle. A volte patologie come la psoriasi o altre malattie sistemiche possono causare vistosi alterazioni delle lamine ungueali.


Epiteliomi:


È il più frequente tra i tumori cutanei con esordio in genere in persone anziane e sensibili alla luce. Ha origine dallo strato germinativo (cellule basali) dell’epidermide. Esiste un’ampia varietà di forme cliniche ed istologiche, alcune molto rare, eventualmente in combinazione.

Si presenta in due varianti: epitelioma basocellulare (basalioma) ed epitelioma spinocellulare (spinalioma). l basalioma o carcinoma basocellulare (BCC) rientra nella categoria di neoplasia cutanea, ed è fra di esse la forma maligna più diffusa. Il termine basocellulare deriva dal fatto che si compone di cellule molto simili a quelle dello strato basale dell’epidermide.Colpisce in prevalenza zone del corpo fotoesposte, soprattutto il viso.

Per prevenire tale neoplasia bisognerebbe cercare di evitare la prolungata esposizione ai raggi solari e, in ogni caso, proteggere la pelle con filtri solari quando si è esposti, per ridurne i possibili rischi. Il Carcinoma cutaneo spinocellulare è una neoplasia maligna della cute. Molto meno frequente rispetto al basalioma, ha un rischio di metastatizzazione a distanza del 2-3%. La prognosi è buona.


Melanomi

È un tumore maligno dei melanociti cutanei soprattutto in soggetti di razza bianca di media età. I melanociti fanno parte, insieme ai cheratinociti, dell’epidermide e hanno il compito di produrre melanina, un pigmento che protegge dagli effetti dannosi dei raggi solari. In condizioni normali i melanociti possono dar luogo ad agglomerati scuri visibili sulla superficie della pelle e noti come nei (nevi è il termine medico). Ha una patogenesi variabile: su cute normale (circa il 50%); su nevi nevocellulari acquisiti preesistenti (circa il 25%); su nevi nevocellulari congeniti e su lentigo maligna (in percentuali molto basse tra il 3 ed il 5%).

Si sviluppa  sempre a partire dai melanociti dello strato basale dell’epidermide.


Carcinomi:

L’epidermide, a sua volta, è formata da diverse cellule: i melanociti, che hanno il compito di produrre la melanina, un pigmento che protegge dagli effetti dannosi dei raggi solari, e i cheratinociti che rappresentano le cellule più numerose di questo strato.

I cheratinociti presenti nello strato più esterno dell’epidermide prendono il nome di cellule squamose e, quando vanno incontro a trasformazione tumorale, prendono il nome di carcinomi spinocellulari. I cheratinociti dello strato più profondo sono invece chiamati cellule basali e possono dare origine ai carcinomi basocellulari. Entrambi sono tumori cutanei non melanomatosi, cioè tumori della pelle diversi dai melanomi.




Tricologia

È una branca fondamentale della dermatologia moderna e si occupa della salute dei capelli e del loro trattamento. Nuove metodiche come i derivati piastrinici (PRP) ed il Tricolaser insieme a nuovi farmaci e trattamenti cosmetologici permettono di trattare forme di caduta di capelli (Alopecie come androgenetica, areata, telogen effluvium…).




Il Platelet-Rich Plasma, plasma arricchito in piastrine comunemente indicato con l’acronimo P.R.P., è un prodotto di derivazione ematica studiato da numerosi anni in diverse branche della medicina, il cui razionale d’uso risiede nel fatto che le piastrine, di cui è ricco il P.R.P., rilasciano  numerose sostanze che promuovono la riparazione tissutale e influenzano il comportamento di altre cellule modulando l’infiammazione e la neoformazione di vasi sanguigni.


Le piastrine infatti  giocano un ruolo fondamentale nel mediare la guarigione del tessuto danneggiato grazie alla capacità di liberare fattori di crescita. La preparazione del PRP consiste nel prelievo di sangue venoso autologo che viene successivamente sottoposto a duplice centrifugazione e concentrato. Al termine di tale procedura si eseguono opportuni controlli di qualità ed esami microbiologici su un piccolo campione del PRP ottenuto.


Le provette contenenti il concentrato vengono, infine, conservate in idonee celle frigorifere alla temperatura di -30°C.